German Mumblecore
La forza imprevedibile di uno script scheletrico si impossessa di molti giovani registi tedeschi in quello che viene definito German Mumblecore: movimento di cinema indipendente a base di borbottii (mumbles) declinato in divaganti chiacchiere di protagonisti tra venti e trent’anni che mettono a nudo le loro emozioni.
Il precedente storico è americano, di piccole produzioni a bassissimo budget che all’inizio degli anni Duemila sfornano tragicommedie con attori pochi noti e qualche ripresa maldestra. Niente snodo narrativo che evoca capolavori ma film che si presentano anticonvenzionali nella forma. In principio pare che fu Andrew Bujalski con “Funny Ha Ha” (2002) ad aprire le danze con una storia post college in cui non c’è ancora molta voglia di affrontare le paturnie adulte; tanta tenerezza nell’aria, con una fotografia ancora molto 90’s, ma un fresco realismo è di certo la sua, la loro, peculiarità maggiore.