Il tempo delle pere. Gioventù dannata al cinema

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Trenta film su gioventù dannate e spaesate. La prima puntata di una rassegna per questi tempi malsani cucita con tanto amore.

  • PRINZESSIN (Brigit Grosskopf, 2006) Katharina, una russo tedesca fa parte di una band femminile che si aggira per complessi residenziali in una Germania lividissima tra un Natale e Capodanno. Violenza gratuita, alcool e feste di provincia.
  •  MY OWN PRIVATE IDAHO (Gus Van Sant, 1991) Mike e Scott sono due giovani tossicodipendenti di Seattle che si prostituiscono con uomini e donne. Titolo tradotto come “Belli e Dannati”, c’è Keanu Reeves, il compianto River Phoenix, il resto è cult.
  • SENZA TETTO NÉ LEGGE (Agnès Varda, 1985) Mona è una vagabonda che vive per le strade della campagna francese. Incontri occasionali, fughe. Una disperazione senza appello all’interno di una tenace libera scelta.
  • VERSO SUD (Pasquale Pozzessere, 1992) Una ragazza madre con il figlio in un istituto per minori conosce un senzatetto alcolista. La lotta per stare insieme è anche per la sopravvivenza. Film con premi importanti ma sempre poco ricordato.
  • CHRISTIANE F. NOI, I RAGAZZI DELLO ZOO DI BERLINO (Uli Edel, 1981). Non servono troppe presentazioni: un mito del Novecento, sia il film sia il libro di memorie da cui è tratto. Racconto di formazione di Christiane tra droga e prostituzione all’ombra della iconica stazione di Zoologischer Garten.
  • AMORE TOSSICO (Claudio Caligari, 1983) L’eroina vissuta da un gruppo di ragazzi di Ostia senza troppa speranza di cambiare vita. I protagonisti venivano realmente dalla tossicodipendenza. Un film su come in fondo la vita si e ci trascina. Citazioni scolpite nella storia.
  • BADLANDS- La rabbia giovane (Terrence Malick, 1973) Holly e Kit tra Dakota e Montana uccidendo chiunque ostacoli la loro relazione. Avranno due destini diversi. Il disagio giovanile (e umano) sospeso in una muta violenza e immerso in una contemplazione estatica della natura.
  • L’ODIO (Mathieu Kassovitz, 1995) Tre ragazzi di una banlieue parigina e la violenza della polizia. Film in bianco e nero, crudo, ispirato a vicende reali. Scoprimmo Vincent Cassel, la brutalità della vita in banlieue e che non è importante la caduta ma l’atterraggio.
  • PIETRO (Daniele Gaglianone, 2010) Pietro vive a Torino con il fratello tossicodipendente, vive di volantinaggio ed è costantemente schernito dagli amici di suo fratello per un suo ritardo mentale. Poi conosce una ragazza. Il cinema italiano come dovrebbe essere.
  • THE TRIBE (Myroslav Slabošpyc’kyj, 2014) In un istituto per ragazzi sordomuti in Ucraina dominato da violenza e prostituzione un ragazzo cerca di inserirsi nel gruppo dei leader. Un film nella lingua dei segni, senza suoni, ma non meno espressivo e devastante.
  • WINTERMÄRCHEN- Germany, a winter’s tale (Jan Bonny,  2018) Becky, Tommy e Malick, una cellula di estrema destra tanto underground quanto sfigata. Una stramba e malata relazione a tre tra sesso promiscuo, violenza e amicizia sognando la fama da terroristi.
  • SAUVAGE (Camille Vidal-Naquet, 2018) Un film sulla prostituzione omosessuale maschile senza filtri e pietismi. Il protagonista non cerca di uscire dalla sua emarginazione, inciampa in clienti senza scrupoli, tranne uno. Basterà? Félix Maritaud oltrepassa lo schermo.
  • L’IMPERATORE DI ROMA (Nico D’Alessandria, 1987) Un Accattone nella Roma degli anni Ottanta: Gerry, tossicodipendente per le strade desolate della città, come uno dei suoi gattacci. L’attore Gerry Sperandini, che interpreta sé stesso, fu molto legato al regista il quale lo ebbe in custodia dall’OPG di Aversa durante le riprese del film.
  • CLIP (Maya Miloš, 2012) Adolescenti nella periferia di Belgrado, sbandati, senza riferimento e sullo sfondo gli echi sfilacciati della guerra. Da alcuni definito il “Trainspotting alla serba” ma qui il grottesco è divorato dalla crudeltà senza tabù.
  • IL PROFETA (Jacques Audiard, 2009) Formazione senza redenzione del giovane francese di origine araba Malik, analfabeta, in carcere per una rapina, tra le sbarre impara con successo il mestiere di boss. Film elegante con il ritmo di un videoclip. Un amarissimo punto di vista sulla convivenza sociale.
  • A PRAYER BEFORE DAWN- Una preghiera prima dell’alba (Jean- Stéphane Sauvaire, 2017) basato sul libro autobiografico di Billy Moore. Un problematico ragazzo inglese è arrestato in Tailandia e portato in una delle peggiori galere del mondo. Avrà una seconda chance attraverso la Muay Thai. Visivamente potentissimo, così corporeo da sentire al di qua dello schermo il sudore dei carcerati.
  • GUMMO (Harmony Korine, 1997) A Xenia in Colorado un tornado ha lasciato dietro di sé degrado, orfani e altri danni. Ragazzini rivendono gatti randagi a macellai e fanno sesso a pagamento con una ragazza con la sindrome di Down. Questo è il mondo di Harmony Korine. O la sua fine.
  • WHITE GIRL (Elizabeth Wood, 2016) Leah una studentessa universitaria si trasferisce in un appartamento del Queens con un’amica, conosce Blue un giovane latino e spacciatore. L’amore e la droga li unisce e li incasina. Sembra una trama trita ma lo sguardo della regista è realistico ed eccitante come pochi in circolazione.
  • KIDS (Larry Clark, 1995) Kids, ma di innocente non c’è granché. Adolescenti nei bassifondi di New York tra pestaggi, droghe, sesso non protetto e la conseguente diffusione dell’ AIDS. Costruito come un documentario, feroce come il mondo che descrive.
  • THE WARRIORS- I guerrieri della notte (Walter Hill, 1979). Una bestemmia non inserirlo in una rassegna del genere. Bande giovanili in una New York da “Fuori Orario” che controllano la città; una tregua poi di nuovo la guerra. Sempre meglio il caos che la polizia.
  • ELEPHANT (Gus Van Sant, 2003) Ispirato al massacro della Columbine nel 1999, il film è una lunga passeggiata tra i diversi punti di vista dei personaggi sugli eventi di una normale giornata scolastica fino alla tragedia. Piani sequenza e molta natura. L’unica cosa che ci rimane.
  • UNA VITA VIOLENTA  (Paolo Heusch, Brunello Rondi, 1962) Dal romanzo di Pier Paolo Pasolini vita, tentativi e malattia di Tommaso Puzzilli, un ragazzo di Pietralata che vive di espedienti. Nel ruolo di Tommaso ovviamente Franco Citti.
  • SAN BABILA ORE 20: UN DELITTO INUTILE (Carlo Lizzani, 1976) Un film non perfetto ma un interessante documento sull’Italia dell’epoca in particolare sui giovani neofascisti milanesi. Lo spunto dalla cronaca è l’omicidio dello studente Alberto Brasili, avvenuto nel 1975 a Piazza San Babila.
  • SWEET SIXTEEN (Ken Loach, 2001) Uno dei più bei film di Loach, forse il meno ideologico anche se il regista è sempre attento a chi è in fondo alla fila. Può l’ambiente definirti per sempre? Liam, 16 anni, spera davvero di no. Intenso nel ritrarre lo spaesamento dell’adolescenza e la fatica del riscatto.
  • LILJA 4-EVER (Lukas Moodysson, 2002) Lilja abita in un quartiere povero di una cittadina estone. Rimasta sola e abbandonata dalla madre finisce con l’inganno in un giro di prostituzione in Svezia. Ispirato alla storia di Dangoulė Rasalaitė, una ragazza lituana venduta come schiava.
  • TRAINSPOTTING (Danny Boyle, 1996) Abbiamo avuto tutti una vita scandita dalle nove alle cinque come Mark Renton dopo averla disprezzata? Un film che definire generazionale è banale ma inevitabile. Dal tuffo nella tazza del cesso al tira e molla con il lenzuolo. L’ eroina vista dal buco: i treni del titolo sono le vene sul braccio.
  • ARANCIA MECCANICA (Stanley Kubrick, 1971) Eterno e seminale. Alexander DeLarge: il fratello maggiore di chi ha scelto asocialità e ultraviolenza come forma di espressione. Il male è il libero arbitrio soffocato dalle istituzioni. Ma anche molto di più, come ogni opera di Kubrick.
  • CANDY- Paradiso + Inferno (Neil Armfield, 2006) Danny e Candy rispettivamente aspiranti poeta e pittrice, la loro storia si muove di pari passo con quella nel mondo della droga nelle tre fasi di paradiso, terra e inferno. Una profonda interpretazione di Heath Ledger.
  • REBEL WITHOUT A CAUSE- Gioventù bruciata (Nicholas Ray, 1955) In principio fu James Dean, tre film, la morte e la definitiva consacrazione nel Mito. Jim Stark e gli altri, la provincia americana del dopoguerra, risse e genitori che non sono punti di riferimento. Nel cast Natalie Wood e Sal Mineo, scomparsi anche loro in modo prematuro e violento.
  • UNKNOWN PLEASURES (Jia Zhangke, 2002) Due ragazzi diciannovenni dalla vita senza scopi nella città cinese di Datong, non lontana dal confine mongolo.  Uno è innamorato della pop star locale, l’altro cerca senza successo di entrare nell’esercito. La Cina delle contraddizioni, disagio giovanile in terre remote: rapine in banca e attacchi bombaroli come hanno visto nei film americani.
  • Bonus tracks: L’Età Inquieta (Bruno Dumont, 1997) Freddy e la sua cricca di amici nella lontana provincia francese. Campagna e razzismo. L’attore David Douche ebbe realmente una vita inquieta.
  • Bonus tracks 2: Oslo, 31 Agosto (Joachim Trier, 2011) Nella ricca Scandinavia si può stare male come altrove. Una intera giornata fuori dalla clinica di disintossicazione per Anders, una giornata per fare i conti con la sua vita e prendere una decisione.

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