Savamala: Risveglio di un quartiere

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Savamala: risveglio di un quartiere

Il traffico e la fuliggine si aggrovigliano lungo la Karađorđeva a sud della fortezza del Kalemegdan e a ridosso del fiume Sava: camionisti, tram, la stazione centrale di autobus e treni. La storia di Savamala (nome derivante dall’omonimo fiume e dal turco Mahale, ovvero “quartiere”) è la storia di un quartiere di Belgrado che 120 anni fa splendeva come centro politico e amministrativo e ora è abbandonato, come espressione di un retaggio ormai stridente per la fu Jugoslavia socialista.

Eppure per la strada sono ancora ben visibili gli edifici ottocenteschi, del primo Novecento e le impronte dell’Impero Ottomano. Quello che la storia e la guerra non hanno spazzato via è lasciato all’incuria e alla fama di quartiere non troppo raccomandabile. Tuttavia le mire golose di speculatori e l’ombra della gentrificazione, che ha invaso molte capitali europee, per ora non si sono fatte sentire, anche a causa della mancanza di fondi e delle politiche in fieri su piani regolatori.

In luogo di questi processi si sta facendo largo un percorso di trasformazione creativa, a tratti mainstream, ma che coinvolge anche i residenti del quartiere tramite forum e workshops, mirando quindi a uno sviluppo “sostenibile”. Tra le varie realtà di questa riqualificazione sui generis c’è il poliedrico progetto Urban Incubator, partorito dalla sede locale del Goethe Institut che comprende programmi relativi all’arte, all’urbanistica, all’architettura senza tralasciare i risvolti sociologici e supportati da diverse università tedesche e non.

Su questa linea d’onda il NextSavamala Project, reduce da un’esperienza analoga ad Amburgo, attraverso una piattaforma web e diversi forum si propone di creare, con la partecipazione dei cittadini, una futura visione della e alla città, così come il magazine svizzero di architettura, “Camenzind”, approda nella capitale serba per allargare i confini del dibattito sull’argomento.

Savamala come quartiere dimenticato raccoglie i suoi ricordi non su libri e archivi ma soprattutto attraverso le memorie dei residenti, collezionate in ogni loro forma in un 1:2000 Model for Savamala, oppure si propone di intercettare i suoni dello spazio urbano e di trasformarli in installazioni, concerti, o programmi radiofonici (Slušaj Savamala Sound Art Project).

La gente di un quartiere può anche assumere le forme rarefatte di un fantasma e raccontarne le storie e le strade. I “fantasmi di Savamala” compaiono disegnati sui muri del quartiere, evanescenti e aggraziati come da leggenda, disegnati da Barbara Ismailović e Tijana Tripković, illustratrici e designer del gruppo Krishka . “Ogni  fantasma sparso per il quartiere”, dicono le ragazze, “racconta qualcosa di questo luogo: il rapporto con il fiume, che speriamo possa essere rivalutato, con la pesca, con i clubs della zona, o con le donne che puoi vedere lungo il corso vicino al Kalemegdan, intente a vendere merletti fatti da loro. Sappiamo che i nostri lavori piacciono alle persone, che non li percepiscono come puro vandalismo, perché parlano di loro”.

Con una simile basa romantica ma soprattutto critica alcuni ragazzi (Sanja Seliškar, Anđela Čeh, Nikola Herman e Petar Đošev) marcano l’asfalto con scritte in vernice: “Mesto za ljubljenje” ovvero “Kissing area” : libero spazio per far scorrere effusioni. Non male per un Paese che ancora soffre un acceso tradizionalismo nonostante i cambiamenti in corso che pure ci sono all’interno della società: “è uno spazio metaforico in cui rivendichiamo la massima libertà di espressione per qualsiasi genere e a qualsiasi livello, si certo, è anche una idea romantica, ma non questo è lo scopo principale del progetto”, sostengono gli autori.

La rinascita di Savamala si snoda attraverso varie forme di street art a attraverso dei luoghi di raccordo: è il caso della Spanish House, vecchio edificio ora utilizzato per eventi culturali dopo una serie di peripezie che lo hanno visto da museo ad aspirante hotel, o dell’adiacente KC Grad, uno spazio aperto a dibattiti, conferenze, concerti e proiezioni di film, “rivale” del più patinato Mikser Haus, regno del design. Il Mikser Festival,  dal cui spazio prende il nome, si svolge in Maggio ed è considerato uno dei più popolari festival serbi di creatività.

Ma su tutti gli edifici di Savamala regna incontrastato e misterioso Il Geozavod, costruito all’inizio del Novecento che da banca si è convertito ora in un istituto di geologia, mantenendo gli interni magnifici e visitabili in rare occasioni.

Pubblicato su LookLateral.com

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