Lo scrittore georgiano Aka Morchiladze descrive Tbilisi come un luogo ricco di meraviglie e puzzles. La stratificazione di architetture e delle orme che hanno lasciato persiani, mongoli, bizantini, ottomani, sovietici lascia perplesso il viaggiatore che fermo in un crocicchio di vecchie case si chiede: siamo in Asia o in Europa?
Il ginepraio delle tormentate vicende storiche sembra apparentemente accantonato già da qualche anno e nuovi invasori si sono impossessati delle strade della capitale e dei suoi esterni incantevoli paesaggi: i turisti. Russi e russofoni per la maggior parte, gli altri al seguito, occupano le strade strette che si inerpicano verso la fortezza di Narikala o il modernissimo Ponte della Pace progettato da Michele de Lucchi dove è possibile farsi fotografare con scimmie, pappagalli e pitoni per pochi lari.